venerdì, giugno 26, 2009

IL PROSSIMO CRACK: DELLA SANITA'?

Dopo aver fatto previsioni sull'andamento dei mercati a medio-lungo termine per ora sempre azzeccate, vogliamo fare altre previsioni.

Crediamo che il prossimo crack si possa verificare nel settore della sanità.

La sanità da quando è stata privatizzata e aziendalizzata non è più né efficace né efficiente.

Si buttano via soldi in false privatizzazioni ed esternalizzazioni, pagate con soldi pubblici.

Si buttano via soldi in consulenze.

Si perdono posti letti.

Non vengono più curati i cronici e i post-acuti.

si buttano via soldi in screening e non viene più fatta la prevenzione primaria, che dovrebbe scoprire le cause delle malattie, ma se ci sono gli screening chi ha più interesse a scoprirne le cause?

I soldi buttati a volte non compaiono nei bilanci perché, ad esempio, una finanziaria lo permette.

Si stipulano mutui da capogiro.

Si inventano le fondazioni, che è un modo per far diventare privati gli ospedali pubblici.

Oltre alle regione che si dicono meno virtuose (forse ha fatto comodo tenerle così), che sono già fallite, anche quelle cosiddette più virtuose non sono messe molto bene.

Speriamo che vi sia un reale ritorno indietro; in U.S.A qualcosa si sta facendo, ma non è sufficiente.

L'Italia, come al solito, quando ha qualcosa di buono, copia gli altri per farlo diventare cattivo, mentre per le cose peggiori, non copia nessuno e le tiene così come sono.

Non ho idea di quando potrà succedere questo crack, ma non si può mettere sempre la cenere sotto il tappeto, prima o poi qualcuno la scopre.

Nelle prossime due settimane non so se riesciamo a scrivere. Nel portafoglio libro vendiamo il Lyxor dax a 47.02€ con un guadagno del 20.97%, lyxor crb con un guadagno del 30.87% e il Lyxor Hong Kong con un guadagno del 37.02%. Ricordiamo che abbiamo già venduto altri 4 etf con un buon guadagno e sono rimasti nel portafoglio 9 dei 16 etf iniziali. Avendo venduto gli etf più speculativi, avendo venduto il 28% del portafoglio quasi esclusivamente nella sua parte azionaria, POSSIAMO RIDURRE DEL 33% IL PREZZO DEL LIBRO. Ora si potrebbero acquistare i titoli rimasti, al limite per pochi mesi anche gli altri, ma il nostro scopo non è quello di creare un portafoglio da far comprare, ma di creare una cultura finanziaria e il libro andrebbe conservato per le altre informazioni che contiene.

mercoledì, giugno 24, 2009

DAX: DI NUOVO SOPRA 4800 PUNTI

Come da noi previsto l'indice tedesco dax si è appoggiato a 4700 punti per, poi rimbalzare violentemente sopra 4800 punti.

Ora è possibile una formazione di un testa e spalle rialzista, che porterebbe il dax ad un violento rimbalzo, come da noi più volte sostenuto.

Questo nuovo rimbalzo dovrebbe verificarsi sopra i 5250 punti.

Il rimbalzo potrebbe far rivedere i massimi assoluti o, più probabilmente, arrestarsi poco sotto il massimo raggiunto dal dax.

A sostegno di questa tesi, non ci sono reali motivi fondamentali, ma solo fittizi, tanto è vero che la caduta successiva potrebbe essere di nuovo violenta.

Il rimbalzo potrebbe anche essere sostenuto anche dal fatto che i grandi andranno in letargo e rimarrà a tradare il solito "parco buoi".

Chi acquisterà sui massimi potrebbe farsi veramente male.

Ricordiamo, poi, che abbiamo previsto molto tempo prima il rialzo di marzo 2009, che abbiamo detto, allo stesso tempo, che esso si arresterà più probabilente a dicembre 2009 (meno probabilmente a settembre 2009 o marzo 2010), che l'indice italiano non rivedrà i massimi e che per esso la successiva caduta sarà ben al di sotto di quella attuale.

venerdì, giugno 19, 2009

UN ETF CHE PUO' FALLIRE AL 10%

Attenzione! uno dei pregi degli etf è che ci vogliono due fallimenti contemporanei per perdere tutto il capitale, dato che hanno il patrimonio separato dall'sgr.

Di recente è stato quotato il Lyxor etf euro corporate bond.

Non ha rischio cambio ed è total return.

La commissione totale annua è dello 0.2%.

Possono entrare nell'etf solo obbligazioni di società investment grade con valore superiore a 750 milioni di euro; non è ammessa più di un obbligazione per società, il bond non deve essere stato emesso da più di 3 anni e la scadenza residua deve essere di almeno 18 mesi.

La cosa che, però, non ci piace è che per far coincidere (la variazioni è prossima allo zero) l'etf con il banchmark, si utilizza un contratto swap che espone l'investitore al rischio di controparte limitato al 10%.

Non è che gli etf stanno diventando troppo famosi, grazie ai loro pregi e, ora, si vogliono introdurre strumenti di disturbo.

giovedì, giugno 18, 2009

CALIFORNIA IN CRACK?

Ecco cosa succede quando si vota un personaggio solo perchè è famoso e non per le sue capacità.

La california, il più popoloso Stato U.S.A., è tecnicamente in crack.

Secondo il Wall Street Journal la crisi del credito si è diffusa agli Stati e ai comuni.

La california ha bisogno di 7 miliardi di $ di prestito di emergenza.

Le riserve di cassa garantiscono di durare solo sino al 28 ottobre, dato che il credito è congelato.

La California sarà di fronte ad un disavanzo di bilancio di 1,4bn$.

Si rischierà di non pagare gli stipendi.

mercoledì, giugno 17, 2009

GLI ITALIANI PRESTANO SOLDI CON TROPPA FACILITA'

Sto leggendo il terzo rapporto di Borsaitaliana sullo shareholding in italia dal titolo "L'investitore retail e la borsa. Quale possibile relazione con le società quotate?".

Mi è subito balzato agli occhi un grafico che fa notare che gli italiani prestano soldi con troppa facilità alle società.

Il prestito dei soldi in Borsa si attua soprattutto con l'acquisto di Titoli di Stato e Obbligazioni.

Ebbene, gli italiani a fine 2005 hanno prestato soldi con questi strumenti per il 20% del proprio portafoglio.

Crediamo che questa percentuale non sia diminuita nonostante la crisi che ha reso più probabili i default (fallimenti).

Nei portafogli delle famiglie di altre nazioni la percentuale è molto minore e in quelli degli inglesi, francesi, spagnoli, olandesi e svedesi questa percentuale non raggiunge il 3%.

martedì, giugno 16, 2009

OBBLIGAZIONI ENI

Da ieri si può sottoscrivere l'obbligazione Eni, destinata agli investitori privati.

Si potranno sottoscrivere sia la versione a tasso variabile, sia quella a tasso fisso per un valore mimino di 2000€.

La durata è per entrambe di 6 anni.

Il periodo di sottoscrizione è dal 15/06/2009 al 03/07/2009.

L'offerta è pari a 1 miliardo di euro (già sottoscritto), estensibile a 2.

L'obbligazione è stata emessa per finalità di gestione operativa generale del Gruppo e per finanziamento e consolidamento dell'indebitamento a breve termine.

Le maggiorazione saranno comprese tra 85 e 135 punti base rispetto al tasso mid swap a 6 anni per l'obbligazione a tasso fisso e rispetto al tasso Euribor a 6 mesi per quella a tasso variabile; la comunicazione del rendimento si avrà entro 5 giorni della chiusura dell'offerta.

I rendimenti sono piuttosto bassi (il minimo dell'anno è stato 1,43 + tra 85 e 135 punti base per le obbligazioni a tasso variabile e 2,82 + 85/135 per quelle a tasso fisso), considerando che l'operazione è avvenuta per consolidare i debiti a breve.

Se proprio si vogliono acquistare, diciamo che in caso di tassi bassi per un lungo periodo come pensiamo che dovrebbe avvenire sia meglio puntare su quelle a tasso fisso. Ovviamente se vi fosse una ripresa dell'economia questo non si potrebbe verificare, ma bisogna considerare che 6 anni non sono un tempo lunghissimo.

domenica, giugno 14, 2009

AUMENTO DI CAPITALE PIRELLI R.E.

Pirelli Real Estate ha deliberato un aumento scindibile del capitale sociale a pagamento offerto in opzione agli azionisti portatori di azioni ordinarie.

Ecco le caratteristiche:

- ammontare aumento: 798.574.564 azioni pari a 399.287.282€;

- prezzo azioni aumento di capitale: 0,50 euro senza sovrapprezzo azioni;

- periodo esercizio diritti: dal 15/06/09 al 26/06/09;

- azioni offerte in opzioni: 135 azioni ogni 7 possedute;

- le risorse provenienti dall'aumento di capitale serviranno a ripianare i debiti.

- Pirelli Real Estate lunedì in base al prezzo di venerdì (4.5775 euro), quoterà, secondo le formule, circa 0,7 euro, mentre il diritto varrà 3.87 euro.

I debiti si sono formati grazie alle operazioni a leva (da noi sempre sconsigliate ai piccoli risparmiatori, ma in queste operazioni anche i grandi ci lasciano le penne) alcune della quali ancora presenti e che potrebbero richiedere nuovi finanziamenti.

Non possediamo azioni Pirelli R.E., ma se le avessimo possedute, avremmo venduto i diritti il primo giorno.

BEPPE SCIENZA E LA PERDITA DEI FONDI PENSIONE

Sul blog di Beppe Grillo si legge:

- I giornali titolano stupiti che il 2008 è stato l'anno nero dei fondi pensione che hanno perso quasi un quarto del loro valore. Ho avuto come un déjà-vu e ho chiesto a Beppe Scienza di spiegare al Blog cosa è accaduto.

"Caro Beppe,
prima o poi i nodi vengono al pettine. Infatti è ormai ufficiale che nel 2008 i fondi pensione azionari hanno bruciato il 24,5% dei soldi affidatigli, una perdita che si cumula a quelle del 2007. Ma anche in generale la previdenza integrativa ha fatto peggio del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Tu puoi quindi vantarti di avere consigliato bene gli italiani al momento della scelta cruciale. Infatti giusto due anni fa, presentando il mio libro “La pensione tradita”, gli dicesti chiaro e tondo che era meglio tenere il TFR in azienda.
Chi ha fatto così, è felice come un papa. Non ha perso neppure un euro e la sua liquidazione aumenta di giorno in giorno. Il TFR è infatti un capolavoro di sicurezza.
Contro di esso muoveva una alleanza incestuosa: politici di governo e di opposizione, sindacati e confindustriali, alleati a banchieri, assicuratori e gestori. Gli davano man forte economisti tutti più o meno con conflitti d’interesse: Marcello Messori, Riccardo Cesari, Elsa Fornero ecc.
I giornalisti economici obbedivano premurosi agli ordini ricevuti, ripetendo come pappagalli che bisognava aderire in fretta alla previdenza integrativa. Ricordo due soli che onestamente difesero il TFR e quindi i lavoratori: Giuseppe Altamore su Famiglia Cristiana e Oscar Giannino su Libero Mercato.
Ma c’è di peggio: un obiettivo storico del movimento sindacale fu sempre il principio “stesso lavoro, stesso salario”. Ebbene, i sindacati confederali hanno concordato una paga inferiore per chi si tiene il TFR. Non gli fa gioco e quindi va punito, perdendo il cosiddetto contributo del datore di lavoro. Che comunque è una polpetta avvelenata.
Ma la battaglia non è vinta, perché ci sono trappole a ogni piè sospinto. Per saperne di più c’è il mio sito al Dipartimento di Matematica dell’Università di Torino.
Le banche, la stessa Posta e i promotori finanziari continuano a rifilare polizze vita, fondi pensione aperti e piani individuali pensionistici (pip). Tutti modi per perdere soldi, anche per chi ha salvato il TFR.
Infatti per la sicurezza economica nella propria vecchia, la regola è semplice. Risparmiare sì, ma evitare qualunque prodotto previdenziale. E ovviamente nessun ripensamento per il TFR. Il consiglio che desti due anni fa vale adesso come allora.
Alla prossima… e speriamola positiva" Beppe Scienza -.

fonte articolo http://www.beppegrillo.it/2009/06/caro_beppe_prim.html

Diciamo che non fu l'unica voce a dire ciò. Noi pubblicammo un primo articolo l'8/01/2007 che diceva di non aderire ai fondi pensione e poi altri (http://petsalvatore.blogspot.com/2007/01/tfr-o-fondo-pensione-cosa-non-viene.html, http://petsalvatore.blogspot.com/search/label/TFR).

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sabato, giugno 13, 2009

IL DOLLARO NON E' PIU' LA MONETA DI RIFERIMENTO

Attenzione a comprare azioni in Usa!

Come detto più volte i guadagni degli indici americani potrebbero essere vanificati dal cambio.

Il dollaro non è più la moneta di riferimento.

Martedì si incontreranno i Paesi del Bric.

Sicuramente ci saranno delle novità importanti.

La Russia, nonostante sia il Paese meno rappresentativo del Bric, spingerà per avere un mix di valute come riserve; le riserve, quindi, non saranno più solo in dollari e oro.

La Russia si è già mossa in tale direzione e venderà greggio alla Cina in rubli.

Gli altri (Cina, India e Brasile) può darsi che seguano questo ragionamento.

Può darsi che gradualmente il dollaro venga venduto.

Ora bisognerà vedere quale moneta possa diventare la moneta di riferimento; le uniche due che ci sembrano candidate sono l'euro e lo yuan.

Al di là di ciò, crediamo che, in questi giorni, vi sarà un deprezzemento del dollaro che lo porterà l'euro sfondare a 1.54 dollari e , poi, a raggiungere 1.6 dollari.

La nostra previsione di un euro a 2 dollari entro fine anno sarà così più vicina.

mercoledì, giugno 10, 2009

PORTAFOGLIO LIBRO: VENDIAMO IL GIAPPONE, L'FTSE, IL NASDAQ E IL GROWTH

Nel portafoglio, che sta andando molto bene, pubblicato sul nostro libro, vendiamo quattro Etf dei sedici.

Il portafoglio fu creato il 21/3/2009 con le scadenze tecniche di marzo, a seguito della nostra previsione di rimbalzone dei mercati.

Vendiamo il Lyxor Japan Topix a 68,39€ (fu acquistato a 58,34€); il guadagno lordo per questo etf è stato del 17.23%.

Vendiamo il il Powershare Eqqq a 26,14€ (fu acquistato a 22,00€); il guadagno lordo per questo etf è stato del 18.82%.

Vendiamo anche l'Ishares Ftse 100 5,23€ (fu acquistato a 4,09€); il guadagno lordo per questo etf è stato del 27,87% senza considerare il dividendo di 0,0555 sterline.

Vendiamo, infine, il Lyxor Growth 63,06€ (fu acquistato a 51,23€); il guadagno lordo per questo etf è stato del 21,67%.

Abbiamo, così, ridotto nel portafoglio il carico azionario del 16%, eliminando gli etf più rischiosi; può darsi che, essendo più pericolosi, in questi mesi guadagnino più degli altri, ma siamo dell'idea che quando si guadagna, a vendere si faccia sempre bene.

Ricordiamo che gli altri etf potrebbero essere ancora acquistati per sfruttare il rally estivo.

La nostra previsione, è stata di un rimbalzone sino a dicembre 2009 (meno probabile a settembre 2009 o a marzo 2010), per, poi, assistere ad un nuovo crollo dei mercati.

Ricordiamo che da quando abbiamo iniziato questo blog abbiamo azzeccato anche la discesa dei mercati avvenuta nel 2007, quando tutti dicevano comprare perché l'analisi tecnica spicciola diceva ciò (riguardate i post con etichetta mercati e consigli/considerazioni).

Ricordiamo anche che la nostra potrebbe essere solo fortuna, ma crediamo che combinando analisi fondamentale e analisi tecnica di lunghissimo periodo si possa sbagliare di meno.

lunedì, giugno 08, 2009

CAMBIO FONDO PENSIONE

Due anni fa sconsigliammo di aderire ai fondi pensione e avemmo ragione, perchè si sono comportati peggio del tfr.

A fine mese scade il termine di due anni, che vincola chi ha scelto il fondo pensione a rimanervi ancorato.

Attenzione! come dice Ilsole24re, potremmo cadere dalla padella nella brace.

Per vedere se il proprio fondo è così scadente potete fare il test al link: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/05/fondi-pensione-iscritti-portabilita.shtml?uuid=39763284-4cea-11de-98a8-6fb2f9ff34b0&DocRulesView=Libero.

Noi pensiamo che non si doveva e non si debba aderire ai fondi pensione e mantenere il tfr.

Chi fosse già intrappolato in un fondo pensione, al limite, può cambiare comparto.

Chi fosse in un comparto garantito potrebbe rimanervi, chi, invece, fosse in un comparto azionario, potrebbe rimanervi sino al termine di questo rimbalzo, che noi prevediamo finisca a Dicembre 2009 (vi è la minore probabilità che finisca a settembre 2009 o marzo 2010) e, poi, passare ad un comparto garantito.

Pensiamo, infatti, che la crisi, si farà sentire sulle borse soprattutto l'anno prossimo.

giovedì, giugno 04, 2009

VENDUTO ENGINEERING

Ho venduto Engineering.

Il titolo fu acquistato il 15/12/2008 a 15,6€ ed è stato venduto oggi a 19,5€.

Il guadagno è stato del 25% lordo in poco meno di 6 mesi.

mercoledì, giugno 03, 2009

I PROSSIMI AUMENTI DI CAPITALE (2009)

Oltre ad Enel e Banca Popolare di Spoleto, che hanno l'aumento di capitale in corso, nel 2009 sono previsti altri aumenti di capitale.

Le azioni interessate sono: Cattolica Assicurazione, Data Service, Fulssix,Pirelli R.E, Pininfarina, Tas, Uniland e Tiscali.

Sono tutti aumenti di capitale da prendere con le pinze, anche se avranno il pregio di abbassare il prezzo di carico delle azioni.