martedì, ottobre 16, 2018

IL DEF IN SINTESI

Le previsioni del Pil 2018 scendono dal 1,5%  al 1,2%. Il pil continua ad essere positivo dal 2T 2015.

Il tasso d'inflazione al consumo sale all'1,3% dall'1,1% per l'aumento dei prezzi dell'energia.

La minor crescita è dovuta ai minor consumi delle famiglie e al calo dell'export.

Il tasso di occupazione è salito al 59,1%, mentre quello di disoccupazione è sceso al 10,7%.

Il saldo della bilancia commerciale è positivo di 24,7 miliardi contro i 25,6 miliardi dell'anno scorso.

L'indebitamento delle pubbliche amministrazioni è al 1,8% del Pil contro il 2,4% dell'anno scorso, ma maggiore delle stime.

Il debito pubblico dovrebbe scendere al 124,6% nel 2021, ma meno della stima del 122%.

Il governo intende neutralizzare completamente le clausole di salvaguardia del 2019 e parzialmente quelle del 2020 e 2021.

Intende poi introdurre il reddito di cittadinanza (che in parte verrà finanziato con il reddito di inclusione), riformare i centri per l'impiego e intervenire sul sistema pensionistico introducendo nuove forme di pensione anticipata. Tutto questo avrà un impatto dello 0,9% del PIL annuo nel periodo 2019-2021.

Per quanto riguarda la flat tax (verranno abrogate l'IRI che doveva entrare in vigore nel 2019 e l'ACE) si innalzeranno le soglie minime per il regime semplificato di imposizione su piccole imprese, artigiani e professionisti e si introdurrà l'aliquota ridotta per l'imposta sui redditi d'impresa per l'acquisto di beni strumentali e per nuove assunzioni.

Verranno aumentati anche gli investimenti pubblici dallo 0,2% nel 2019 allo 0,3% nel 2021.

Proseguirà la promozione degli investimenti, della promozione e del miglioramento energetico delle case, si prevedono sostegni alle piccole e medie imprese e risorse per code contrattuali e perequazioni, si finanzieranno ancora le missioni di pace.

Si taglieranno le spese dei ministeri dello 0,2%.

Per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio pubblico: gli immobili più appetibili saranno ceduti con un introito previsto di 600 milioni e quelli utilizzati a fini istituzionali saranno sottoposti a una gestione più efficiente, verranno razionalizzati gli spazi e rinegoziati i contratti di locazione.

Si prevede un aumento degli investimenti pubblici, la regolazione dei flussi migratori e il finanziamento dei Paesi da cui prevengono i migranti con fondi europei.

Si prevede un programma di investimenti per la rete viaria e collegamenti italiana.

infine si tenterà di rilanciare i settori-chiave, come il manufatturiero, le infrastrutture e le costruzioni.



Nessun commento: