Il Pil cala del 2,4% nel primo trimestre dell'anno: http://www.ilgiornale.it/news/interni/italia-ancora-buio-pil-crolla-24-e-famiglie-soffrono-925921.html.
Nell'articolo si danno due soluzioni: continuare sulle riforme e bloccare l'aumento dell'IVA.
Veramente sono state proprio le riforme fatte in questi anni a ridurre il PIL (per esemprio le riforme delle pensioni ha impedito ai giovani di trovare lavoro e lavorando meno gente, si produce meno e si consuma meno; la riforma del lavoro ha aumentato i precari che non possono fare famiglia e comprarsi casa), mentre eliminare la misura dell'aumento dell'IVA è sensata (il precedente aumento ha ridotto ancora di più i consumi).
La disoccupazione è arrivata al 12%: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2013/06/11/Ocse-record-disoccupazione-Italia-12-_8852193.html
L'articolo non dice che bisognerebbe conteggiare tra i disoccupati anche coloro che si sono scocciati di trovare lavoro e l'Italia è il Paese che ha il maggior numero di queste persone in Europa.
Per noi si potrebbe uscire da questa situazione solo facendo una vera riforma del lavoro (quello di questi anni sono state controriforme perchè hanno peggiorato le condizioni di vita dei meno ricchi), che impedisca le assunzioni a tempo determinato tranne per i lavori stagionali e un ritorno dell'età pensionabile a 60 anni.
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