Il Nikkei è un vero e caso.
Non è vero che le borse dei Paesi più sviluppati fanno guadagnare sempre e comunque.
Chi avesse investito nell'indice giapponese a gennaio 1990 sarebbe ancora in forte perdita.
Il nostro investitore starebbe ancora perdendo oltre il 40%.
Il Nikkei era arrivato a circa 39000 punti in quel periodo: grafico Nikkei.
Nel Febbraio 2009 invece era caduto a circa 7500 punti.
Di buono c'è che da allora l'indice sta reagendo e in oltre 10 anni è più che triplicato.
Una resistenza di breve si ha a 24150 punti, uno più importante a 28000 punti per raggiungere di nuovo il massimo storico.
I supporti più importanti sono a 19000 punti e 15500 punti.
L'indice sembra ben impostato anche perché se si allarga ancora di più l'orizzonte temporale l'indice è in trand positivo di periodo strategico.
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