giovedì, dicembre 03, 2009

PERCHE OBAMA NON AMMETTE DI AVER PERSO IN AFGHANISTAN?

Obama annuncia l'invio di altri 30000 uomini in Afghanistan e il ritiro è rinviato a luglio 2011.

Non sarebbe più sensato ritirarsi e ammettere di aver perso?

In Afghanistan, in fondo, non è tornata la democrazia, i talebani esistono ancora e, al contrario, si è tornati a coltivare l'oppio.

Il Burka non è, poi, sparito dalle facce delle donne.

Se, infine, non si riesce a dominare uno Stato quasi inerme, siamo proprio alla frutta oppure ci si dovrebbe interrogare sul fatto che senza il consenso di un popolo, non si può vincere.

Tanto è vero che non ci si sogna neanche di combattere contro Stati più pericolosi.

Con i soldi risparmiati con il ritiro delle truppe, si potrebbe finanziare la riforma sanitaria e, solo allora, si potrebbe avere una ripresa dell'economia in U.S.A.

Che senso ha continuare a buttare soldi e aumentare il debito pubblico?

10 commenti:

Anonimo ha detto...

CIAO SALVATORE SONO D'ACCORDO CON TE SUL FATTO CHE SPENDERE ALTRI 30 MILIARDI DI DOLLARI PER CONTINUARE UNA GUERRA E' RIDICOLO.
ENTRANDO PIU' NEL TEMA DEI MERCATI SEI ANCORA CONVINTO CHE DOPO QUESTO RIMBALZO IL MERCATO COMINCERA' A SCENDERE QUANDO CI SARANNO LE SCADENZE TECNICHE DI DICEMBRE O VEDI PIU' PROBABILE LA DISCESA A MARZO GRAZIE PER LA RISPOSTA E COMPLIMENTI PER LE TUE PREVISIONI UN SALUTO
JACOPO.

Anonimo ha detto...

Caro Salvatore,
hai ragione, ma la politica non è così semplice.
Obama ha fatto la sua campagna elettorale sull'Afganistan e ora non può dire mi sono sbagliato e mi ritiro...
L'obiettivo è quello, ma devi dargli un po' di tempo. Si ritireranno, ma in maniera onorevole.
Luigi

Unknown ha detto...

Gli USA non possono ritirarsi sconfitti dall'Afghanistan. Vorrebbe dire che non hanno avuto senso nemmeno le guerre per l'Iraq, il confronto con l'Iran, il Sudan, la Korea del Nord, Cuba.... Quindi devono rimanere e vincere. Quello che non sopporto è il buonismo di Obama, dei progressisti nostrani ed europei che tolgono il crocefisso dalle scuole e vorrebbero l'Europa disseminata di minareti come funghi in un bosco

PETRSALVATORE ha detto...

non è che non possono essere sconfitti, lo sono già e non vogliono ammetterlo. Questo è il prolungamento di un'agonia.

gattonero1 ha detto...

cosa significa ritirarsi i modo onorevole?
E' onorevole andare ad inventarsi una guerra, portare morti in casa propria e altrui?
Vogliono portare la libertà? quale la loro fatta di truffe finanziarie?
Meno male che ha vinto il premio per la pace!
Comunque se li sono votati. Forse un giorno quando i loro figli non avranno la sussitenza medica e sociale, andranno da essi e li diranno "non potevamo micaritirarci in modo disonorevole". Forse è onorevole fare morire di stenti la loro popolazione.
Poi volevo inotre dire che è vero che devono rispettare il nostro crocefisso che dice "non fare agli altri....." ma è anche vero che qualcuno avrà anche il diritto di esprimere la sua religione e pregate qualche cosa tipo budda...etc. In alternativoa tu non stai chiedendo di rispettare la tua cultura ma di imporla.
E' vero possiamo far chiudere le loro chiese, hai ragione Filippo.
Ma però tu chiuderai le tue nei loro paesi, un giorno se deciderai di andare sul mar rosso in vacanza, ti ficcheranno un burka in testa per lo stesso principio di rispetto della cultura.
Se andrai in giappone mangerai solo susci, e se in oriente, ti prenderanno a calci se hai un crocefisso al collo.
Se allarghiamo il tuo ragionamento, quando andrai a Parma mangierai solo la piadina, a Firenze i l lampredotto, fino ad arrivare ad accoppiarci tra fratelli dello stesso qurtiere.
Se volgiamo uscire dalla crisi dobbiamo renderci coto che la cultura cambia senza che ce ne rendiamo conto.
Vorresti crere rapporti commerciali con la cina parlando il dialetto lombardo?
Non ce lo possiamo iù permettere....
Stiamo diventando poveri...i richhi sono loro. Il mondo è cambiato e noi siamo rimasti a difendere le nostre pale e le nostre patate.
Ebbene si dovrebbero tornare a casa loro tutti, cinedi, brasiliani, koreani, e Indiani.
Ma ricambiarci con la stessa moneta. Iniziando a ripoertare i loro capitali a casa loro....etc
Ci troveremmo a scannarci tra poveri disperati.
E' solo il mio punto di vista..

Anonimo ha detto...

Scusa ma io di chiese in Arabia Saudita non ce ne vedo.
C'e' gente che vive nel mondo dei sogni. Io non so dove abitate voi ma dove sono io ci sono intere zone completamente arabizzate.
Il rispetto è sempre reciproco, non univoco altrimenti è solo coglionaggine.
Luigi

Anonimo ha detto...

Ciao Salvatore scusa se insisto ma sei ancora convinto che i mercati cominceranno ha scendere con le scadenze tecniche di dicembre ho si arrivera' fino a marzo ti ringrazio per la risposta ciao.
Jacopo

Anonimo ha detto...

Vi voglio portare se non lo sapete ha conoscenza di questo articolo di Goldman Sachs ha me personalmente mi viene da vomitare pensando ha quello che dicono facendo magari cadere nell'errore tanti poveri piccoli risparmiatori che ci credono, quando il presidente Evans in Asia e il vice hanno venduto un loro grossissimo pacchetto azionario alla fine di novembre leggete e guardate la contraddizione:
Secondo Goldman Sachs le Borse europee saliranno l’anno prossimo del 22% e in particolare l’indice complessivo europeo Stoxx 600 fra 12 mesi sarà a quota 300, dall’attuale livello di 247 punti. Oggi la banca d’affari americana ha rotto il ghiaccio lanciandosi per prima, fra tutte le altre banche e istituzioni finanziarie, nelle previsioni su cosa devono aspettarsi gli investitori dall’anno prossimo.



In particolare, dalla sfera di cristallo di Goldman Sachs è uscita l’indicazione di un forte primo trimestre 2010, cui potrebbero seguire sei mesi di consolidamento/incertezza/trading range, che porteranno al gran finale di un quarto trimestre molto forte perché influenzato dalle aspettative di robusta crescita economica del 2011.

Per il 2010 le aspettative sono di una crescita del Pil mondiale del 4,4% e del 4,5% nel 2011. In Europa il tasso di sviluppo sarà dell’1,7% nel primo anno e del 2,3% nel secondo, più basso che negli Usa dove Goldman Sachs prevede rispettivamente +2,1% e +2,4%.

Le Borse in Europa saranno sostenute da una forte crescita degli utili (+38% nel 2010 e +28% nel 2011) e dall’assenza di inflazione per i prossimi due anni, per cui Goldman Sachs prevede che in America la Fed terrà i tassi invariati all’attuale livello minimo (fra 0 e 0,25 per cento) fino alla fine del 2011, mentre in Europa la Bce opererà solo un mini-rialzo di 25 punti base nel quarto trimestre 2010.

La previsione sugli utili si basa su quello che è successo nelle precedenti fasi di ripresa dopo una recessione. Ad esempio, dopo avere toccato il minimo nel 2003, i profitti delle aziende salirono nei successivi due anni di oltre il 75%. Adesso Goldman Sachs si aspetta una crescita del 72% fra il 2010 e il 2011. Una stima troppo ottimistica? No, rispondono gli economisti della banca americana, sottolineando che se le cose andranno come dicono loro, alla fine del 2011 il totale degli utili delle società quotate in Europa sarà comunque inferiore del 2% rispetto al picco del 2007.

Sulla base di queste stime di utili futuri, i multipli attuali delle Borse europee non sono cari. Goldman Sachs dice che attualmente il mercato azionario europeo nel suo complesso (quello rappresentato dall’indice Stoxx 600) tratta a un P/E 2010 di 11,4 e a un P/E 2011 di 8,9.

I settori preferiti sono quelli che secondo Goldman Sachs hanno le maggiori potenzialità di crescita degli utili: società petrolifere (il prezzo medio del greggio per il 2010 è fissato a 90 dollari), auto, beni industriali, beni di lusso e beni per la casa (elettrodomestici). Da evitare banche, assicurazioni e alimentari.

Secondo la banca americana nei prossimi due anni il mercato non distinguerà tanto fra settori ciclici e settori difensivi, ma guarderà caso per caso alla capacità delle aziende di creare profitti e qui entreranno in gioco diverse variabili. Una delle più importanti sarà l’esposizione verso i Paesi cosiddetti Bric (Brasile, Russia, India e Cina) dove proseguirà forte la domanda di infrastrutture e di consumi.

Tanto dovevo Jacopo

Unknown ha detto...

Forse non si ritirano perchè in ogni caso la guerra finanzia il famoso complesso militare-industriale degli USA.

Anonimo ha detto...

Le a con l'acca vanno solo dove si intende il verbo avere...sigh...

Riccardo