domenica, luglio 11, 2010

ECCO COSA SIGNIFICA GESTIONE PRIVATA DI GROSSA AZIENDA

La Telecom comincia la procedura per il licenziamento di oltre 6800 lavoratori.

Ha iniziato, infatti, la procedura di mobilità già per 3700 di essi.

Crediamo che la gestione privata di questa grossa azienda non sia stata di buon esempio.

Avendo un debito spaventoso, si continuava a dare lauti dividendi agli azionisti.

I problemi, così, non venivano risolti, i ricchi si arricchivano sempre di più e i poveri si impoveriranno sempre di più, poiché ora saranno addirittura licenziati.

Non è con i licenziamenti, inoltre, che si rientra dal debito, ma con la buona gestione e l'azzeramento dei dividendi sino a che il bilancio non è in ordine.

Quando si chiamava Sip ed era pubblica era gestita molto meglio.

Nessuna grande azienda pubblica sarebbe stata gestita in questa maniera.

Non venite a farci il solito esempio stupido delle ferrovie.

Le ferrovie quando erano FS erano le migliori al mondo, ora sono un'azienda e, quindi, sono semiprivate.

Ricordatevi che quando qualcuno vi parla di privatizzazione delle grosse aziende, soprattutto di quelle che fanno un servizio pubblico, dovete diffidare di lui.

Come già spiegato, nei più importanti libri di economia si dice che le grosse aziende sono più efficienti se pubbliche.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Pet.
Ogni cosa pubblica viene gestita per fini privati.
Ogni rappresentante politico gestisce i suoi cinteressi e quelli degli amici vicini.
Lo fa attraverso i nostri soldi.
Gestire le cose con i soldi degli altri è una mancanza di libertà.

La verità è che queste aziende sono state costruite con i sodli pubblici, come autostrade e poi gestite privatamente dagli amici dei politici, o dei partiti.
Risultato è distruggere e derubare, poichè le cose non sono di chi le gestisce.

Secondo me il vero problema dell'economia è l'interventismo dello stato, l'ingerenza dal signoraggio a poter maipolare il mercato a favore di amici e a sfavore di realtà produttive.

Tutto si basa sul fatto che ci hanno insegnato che senza di loro le cose non possono essere gestite bene. Vedi le pensioni, la regolamentazione delle case, e tutto il resto. Dove hanno messo mano hanno distrutto il mercato.

In un mercato libero, un'azienda fallisce ed una nasce esattamente come in un bosco per le piante.

Se tu decidi di non far fallire una azienda gestita male, che non può restare sul mercato aiutandola per anni con soldi pubblici stai facendo un debito per pagare un altro debito.

Non può reggere il confronto una azienda sana con aziende pubbliche sovvenzionate dai nostri soldi.
Una deve sottostare alle regole del mercato e l'altra è mantenuta con le tasse di quella sana.

Tutta l'economia è retta dal debito.
Tanto tutto sarà pagato con inflazione......


Un Saluto

Gattonero1

I'd like to be a sheep ha detto...

Io ho letto spesso il contrario... sia per gli Stati, sia per le grosse aziende... di quali libri stiamo parlando?

Poi che la gestione di Telecom sia stata pessima è un altro paio di maniche, ma è colpa del managment, non certo della questione pubblico/privato.

PETRSALVATORE ha detto...

- no è sbagliato quello che dici, in entrambe vanno soldi pubblici, ma solo che nella privata ci guadagnano solo i privati e la società ci rimette; stiamo parlando sempre delle più grosse che lavorano in servizi che dovrebbero essere pubblici e non certo di quelle a gestione familiare e c'è ne sono molte in Italia; la Brembo ad esempio abbiamo visto che ha fatto un bel progetto, una specie di asilo aziendale per i dipendenti e ciò e da apprezzare; efficienza non è efficacia; l'efficienze è quello che fa bene anche alla società e non solo alle tasche di pochi;
- vedi sopra, pensiamo,invece, che il problema sia proprio quello; è già difficile gestire una grossa azienda se pubblica, figuriamoci se privata, nel privato grosso ci sono gli stessi problemi del pubblico aggravati, perché gli interessi in gioco sono superiori.

I'd like to be a sheep ha detto...

Io invece concordo con Gattonero. Il pubblico è sempre stato storicamente meno efficiente del privato, anche solo per il semplice motivo che manchi la concorrenza.

La presenza statale negli ultimi anni mi sembra palese che abbia provocato più danni che altro e non mi si tiri fuori che sia colpa del liberismo, di cui negli ultimi 20 anni non c'è stata nemmeno lontanamente traccia (ma in realtà non c'è n'è da un centinaio di anni, se non sporadicamente negli States).

Non capisco poi il problema degli interessi, se una società fosse privata a tutti gli effetti, se il managment non mi piacesse posso A) non investirci, B) non lavorarci, C) non usufruirne dei servizi, proprio perchè ci sarà concorrenza, se è pubblica ed è unica, sarà la mia unica possibilità di investimento, unica possibilità lavorative e soprattutto dovrò prendere i suoi servizi così come sono e non mi si dica che Sip o Telecom che fosse abbia mai offerto servizi impareggiabili come qualità di altre compagnie.

Inoltre Telecom di privato ha ben poco, la privatizzazione ha avuto di mezzo politici e politica come poche volte, è finita nelle mani di amici dei politici e comunque ha ancora un alta partecipazione statale. Però già il fatto che è privata mi ha permesso di cambiare operatore e di creare un minimo di concorrenza.

Poi sul fatto dei lincenziamenti dispiace per carità. Ma il problema è che ha sempre avuto una gestione sconsiderata, assumendo molto più persone di quante servissero, con debiti alti e dividendi spropositati (da sempre... perchè finivano e finiscono nelle casse dello stato).

Sempre con stima.

Riccardo

Anonimo ha detto...

Sicuramente in Italia con la gestione pubblica, come già visto da più parti, ci sono troppi sprechi. Con la gestione privata, come evidenzia giustamente PET, si tende a privilegiare gli azionisti anche a scapito dell'occupazione. Sui libri di Economia, magari scritti da famosi economisti stranieri, è vero, si dice che le grosse aziende sono più efficienti se pubbliche ma queste teorie mal si adattano alla realtà italiana dove corruzione e assenteismo la fanno da padroni.

webalex ha detto...

Quando si chiamava SIP ed era pubblica era un altro mondo.

Il tema sulla gestione pubblico/privato delle grandi Società di servizio è sicuramente importante.

Ma prima viene il problema della selezione delle classi dirigenti, perchè qui il marcio è diffuso sia nel privato che nel pubblico.

Non penso proprio Telecom andrebbe meglio se fosse nelle mani di certi personaggi che bazzicano ministeri ed enti pubblici.
Gente che ha già ampiamente dimostrato che del bene pubblico non gliene frega un benemerito.

Anonimo ha detto...

Ciao Pet,
mi preoccupa questo long, cosa dici???
Si ferma?

Grazie

Gattonero

PETRSALVATORE ha detto...

- di concorrenza non ne vediamo nel privato o non c'è proprio o si mettono d'accordo;
- no è che ormai non c'è più nulla di pubblico, ma è tutto semiprivato o aziendalizzato in Italia;
- questo è anche vero ma ciò non toglie che una grossa azienda pubblica e una privata in mano alla stessa persona andrebbe meglio la pubblica;
- per ora non ci preoccupiamo.

NonSo^ ha detto...

A mio modesto pare la questione di fondo è quella di distinguere i monopoli naturali da tutti gli altri mercati. Per monopolio naturale intendo quel mercato in cui la struttura dei costi fissi è talmente elevata che non permette ad altri operatori di intervenire. Esempi di monopoli naturali sono ad esempio la rete elettrica, le autostrade, la rete ferroviaria e così via.
Dalla mia esperienza posso dire che solo nei monopoli naturali è opportuno che ci sia lo stato e solo quello. L'esperienza di telecom italia (io aggiungo anche autostrade ecc) ha dimostrato che il sistema delle authority non funziona ed il privato trovandosi in una posizione di vantaggio competitivo fa quello che gli pare.
Per tutti gli altri mercati che non abbiano caratteristiche di monopolio naturale (ad esempio i servizi telefonici rimanendo nel caso di telecom italia) è opportuno che lo stato ne sia fuori e che prevalga la concorrenza tra gli operatori.
Telecom Italia possiede sia la rete telefonica che i servizi. E' come avere la botte piena e la moglie ubriaca. E ho detto tutto.


NonSo^

Anonimo ha detto...

Non esiste pubblico e privato, esiste l'ingerenza della politica.
Pure per avere un permesso per vendere braccialetti il comune decide chi.. etc.

Da quando i comuni e lo stato (politici) hanno voluto guadagnare sui soldi pubblici hanno inizato a trasformare le aziende pubbliche in privato.
Ma è un bluff.
Dietro ogni banca privatizzata o azienda privatizzato o ospedale convenzionato eiste la politica.

Privatizzandola ti sei dato la possibilità di guadagnare su ciò che è pubblico.

Vai a veder la gestione dell'acqua al tuo paese...vedrai che appartiene ad una municipalizzata Vai a vedere chi c'è dietro.

e Dietro le licenze per costruire case, è logico che lo stato non può aprire una sua impresa. E' facile usi le imprese degli amici e passi il lavoro a loro.

Pubblico, stato, banche, moralismo e malaffare....tutti insieme.

Poi perchè io devo mantenere con le tasse, usll, ispettorato, istituti per la sicurezza, bolli, imps, agenzia delle entrate, concessioni e dazi comunali.
Per mantenere un insieme di strutture che non servono a nulla.

E loro fanno leggi perchè noi siamo obbligati ad avere autorizzazioni e pagare.
Per l'autorizzazione devi andare in un loro istituto dove lavorano 10000 persone.

E' creare posti di lavoro questo????
E cosi fiat, autostrade, .....alitalia.


Siamo un paese marxista. E' logico e normale che un imprenditore chiude partita iva.

Dimenticavo anche quando chiudi devi passare da un altro ente, notaio.

Io ho chiuso tutto ci horimesso parecchi soldi, ma in italia non aprirò mai nulla.

Lavorare part-time, chiedere la disoccupazione, la casa al comune e i soldi per mandare i miei figli al mare.

Tanto qualcuno ha il dovere morale e collettivo di pagare.

Giusto questo?

Saluto

gattonero

Anonimo ha detto...

Meglio andare in Svizzera ad aprire un'impresa, che stare qui per mantenere sta gente.
Grande intervento Gattonero. Così è la realtà il resto è dibattito, eppure un po' datato...
Luigi

Anonimo ha detto...

Ciao Pet,
grazie dello spazio.

Ti sembra inoltre giusto che tutta l'economia possa passare dalla finanza che non rappresenta niente di un economia reale.

Nell'economia reale tu produci patate io le voglio e le pago.

Qui tutto è diventato virtuale, puro l'oro.
Lo vendono on line.

Tra un pò venderanno le case virtualmente o una spiaggia.

Noi paghiamo, lavoriamo per avere in cambio un idea.

Mi fanno sorridere chi dice che l'oro, le terre, e tutto il resto è in bolla.

E' l'unica cosa reale che esiste.
Danno il valore all'oro.
Ma sarà l'oro che decidera quanti pezzi di coriandolo dovrai dargli per averlo.

Sarà un mondo dove tutti avranno tutto virtualmente e perderanno di vista la realtà.

Per il resto sono molto incazzato con questi porci che continuano a far salire con i nostri soldi, (il virtuale si trasforma in realtà attraverso i tagli dei servizi etc....).

Lo spero tanto che quei computers di merda di new york possano fare game over.

L'unico mio problema è che sto andando contro corrente.
Finchè tutti saranno convinti che qualche cosa che non esiste esiste quella cosa esiste.

Il tempo è galantuomo dicono, speriamo.

Per il resto aspetto un post sui mercati quando hai tempo.

Grazie

Gattonero1

Anonimo ha detto...

..COSA SI INTENDE PER "LAUTI DIVIDENDI"???
Umberto

Anonimo ha detto...

Bravi, l' avevate detto in tempi non sospetti....

Continuate così...l' informazioni come le vostre sono rare :-))