A Gallarate continuano a chiudere i negozi storici.
L'anno scorso c'è stata una buona moria di negozi, tra i quali alcuni storici.
Oltre ai negozi di abbigliamento hanno chiuso, persino, le cartolerie storiche. Quelle in cui compravamo, da piccoli, i quaderni e tutto ciò che serviva per la scuola.
Quest'anno sembra addirittura peggio.
Ha chiuso una libreria, ha aperto al suo posto un negozio a tutto un euro, che ha altrettanto chiuso poco tempo dopo.
Ieri andando in giro per il centro abbiamo notato che un altro negozio storico di abbigliamento sta chiudendo.
Pensiamo che in poco più di un anno abbiano chiuso più negozi che nei restanti quarant'anni delle nostra vita.
Non crediamo proprio che la crisi stia finendo.
6 commenti:
Hai ragione, è così in tutta la nostra zona, Gallarate... Busto... Cassano... Legnano...
Fa molta tristezza vedere posti storici che sono "sempre stati lì" da anni e anni chiudere nell'indifferenza...
Credo che una buona colpa sia dovuta alla "centro-commercializzazione" selvaggia della nostra zona, prova a pensare a quanti centri commerciali ci sono nell'asse Gallarate-Busto Arsizio-Legnano
Questo succede, anzi è successo anche a Brescia, ma è dovuto al fatto che in centro si sono insediati tutti extracomunitari, e sembra di essere in un'altro paese e non in Italia, forse la situazione è cosi' anche a Gallarate?
Poi se ci mettiamo anche i centri commerciali dove trovi di tutto (anche il parcheggio)si capisce da cosa derivi la crisi dei centri urbani.
Piacerebbe a tutti penso riscoprire i bei tempi dello shopping in centro ma con lo stato attuale dei centri urbani, non solo di Brescia o Gallarate, ritengo sia poco invitante....
i centri commerciali ormai ci sono da una vita, ma come mai tutti in questo anno e tre mesi stanno chiuedendo?
può essere che la gente abbia cercato di tirare il più possibile la cinghia ma la crisi non è ancora passata anzi... e ormai è un bel pò di tempo che si tira avanti...
in aggiunta direi che sarebbe da rivedere la politica di vivibilità di tutti questi centri, renderli più vivibili e a misura d'uomo...
escluderei l'ipotesi extracomunitari... quella può essere valida solo per alcune zona (vedi zona stazione Gallarate)
In tutte le città si sono creati dei ghetti tipo quello cinese, quello africano e albanese, tutto ciò è normale in quanto anche io se dovessi espatriare vedrei di unirmi ai mie connazzionali, però questo ha anche un risvolto, ognuno rimane fermo alle sue origini e non si integra con gli Italiani o almeno la maggior parte, ora pensiamo a quelli che stanno sbarcando e che cercano rifugio da noi, cosa possiamo offrire a loro in un paese che cerca di soppravvivere a certi tenori di vita?
Io penso che se non troveranno lavoro (ipotesi molto remota)
possano solo vivere di stenti e accattonaggio o peggiore delle ipotesi.... rafforzare le schiere della delinquenza.
il guaio che qualcuno si è inventato i flussi di regolari e tutti rimangono sperando di diventarlo. Sino a 20 anni piuttosto che rimanere in un Paese quasi come il loro preferivano transitare e andare in Francia, Germania e Inghilterra.
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