Unicredit taglia il personale del 12%.
Ai 1300 già tagliati si aggiungeranno altri 5200 dipendenti, portando il totale a 6500.
Per quanto riguarda i conti la perdita arriva a 9.32 miliardi, per effetto delle svalutazioni.
Diventa così necessario un aumento di capitale da 7,5 miliardi.
Non verrà nemmeno distribuito il dividendo.
Le azioni, dopo la sospensione in attesa di comunicato rientrano in gioco perdendo quasi il 10% poi recuperano e ora perdono oltre il 6%.
Da quanto esposto si può ricavare lo stato di saluto delle banche italiane che non è quello scritto suivari giornali o che sentite da alcuni commentatori in televisione.
Le banche italiani, d'altronde, sono piene di Titoli di Stato italiani, che nonostante il nuovo Governo sono di nuovo su livelli di guardia a causa dello spread sui 500 punti (ci volevano le elezioni anticipate e misure diverse da quelle che ha in previsione questo Governo, che sono sbagliate come quelle prese da Berluscuni; si doveva, invece, non finanziare più le missioni all'estero, fare una patrimoniale importante, abbassare l'età pensionabile, sbloccare i contratti pubblici, migliorare i trasporti, ricostruire l'Aquila e i territori recentemente alluvionati per far ripartire l'economia).
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