Gli italiani lavorano in media 1174h a testa, il 26% in più rispetto ai tedeschi e il 20% in più dei francesi.
La disinformazione dice che lavorano di più e producono di meno, lasciando intendere che fanno meno fatica dei loro colleghi tedeschi e francesi.
In realtà quello che si riduce è il pil per ora lavorata (-25% rispetto ai tedeschi e -40% rispetto ai tedeschi).
Ovviamente i lavoratori italiani, lavorando più ore e magari facendo più ore di straordinario, impediscono ai disoccupati di trovare lavoro.
Se poi si aggiunge che l'età pensionabile in questo periodo è aumentata di molto, i disoccupati faticheranno ancora di più a diventare dei lavoratori dipendenti.
La crescente disoccupazione aumenta la paura, la rivendicazioni quasi si annullano e i salari rimangono stabile e arretrano rispetto all'inflazione.
Si hanno così due effetti i disoccupati non consumano perché non hanno i mezzi per comprare beni, ad eccezione di quelli di prima necessità, gli occupati consumano di meno perché il loro potere di acquisto diminuisce.
Dato che il PIL è composto anche dai beni e servizi destinati al consumo dell'acquirente finale, diminuendo i consumi, diminuirà anche il Prodotto Interno Lordo e conseguentemente quello per ora lavorata.
Molto probabilmente se gli italiani lavorassero le stesse ore dei tedeschi e dei francesi e le restanti condizioni rimarrebbero invariate, il PIL per ora lavorate in Italia sarebbe maggiore di quello tedesco e francese.
Ecco perché bisogna ridurre le ore lavorate e ridurre l'età pensionabile.
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