La disoccupazione è stabile all'11,5%, ma per il solito giochetto che chi si è scocciato di cercare lavoro non viene conteggiato tra i disoccupati (http://www.lastampa.it/2013/04/30/economia/in-un-mese-mila-donne-senza-lavoro-disoccupazione-giovanile-vola-al-ZkWjKDicptRElb6FqVnTRO/pagina.html).
Si sono, infatti, persi in un anno 248.000 posti di lavoro, 70000 dei quali sono di lavoratrici.
La disoccupazione giovanile è ormai impressionante e raggiunge il 38,4% e questo aumento è il frutto delle continue riforme delle pensioni.
Il lavoro non si creerà nemmeno riducendo le tasse sul lavoro, come dicono CGIL, CISL e UIL.
Il lavoro si creerà solo se questi sindacati usciranno dai consigli di amministrazione dei fondi pensioni e cominceranno a battersi per la riduzione dell'età pensionabile, oltre che dell'orario di lavoro.
Solo in questo modo lavorerà più gente, si creeranno nuovi bisogni per i pensionati e finalmente l'Italia potrà tornare a crescere.
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