Premettiamo che esistono immobilizzazioni tangibili (o materiali), che hanno un riscontro fisico e intangibili (possesso di diritti da parte dell'azienda).
Le immobilizzazioni materiali, ad esclusione dei terreni, che producono utilità per più periodi amministrativi si dicono immobilizzazioni tecniche.
I terreni producono la loro utilità illimitatamente e, quindi, sono presenti nello stato patrimoniale al costo d'acquisto.
Le immobilizzazioni tecniche sono presenti nello stato patrimoniale al costo di acquisto più i costi sostenuti per renderle utilizzabili (costi notarili, della mediazione, di ristrutturazione, etc.).
Le immobilizzazione tecniche hanno vita economica limitata e diventano inutilizzabili.
La vita utile è il periodo in cui un'attività può avere un utilità; ovviamenente questa è una stima.
La vita utile dipende dal deterioramento fisico e dall'obsolescenza (es. non convenienza ad utilizzare una macchina) e per convenzione è la più breve delle due.
Il costo originario delle immobilizzazioni materiali e immateriali aventi una vita utile deve essere ammortizzato, cioè diviso nei vari periodi amministrativi in cui viene utilizzato in funzione della perdita di utilità che ha in ciascun periodo.
L'ammortamento o quota di ammortamento è una parte del costo d'acquisto di un'immobilizzazione tecnica che viene eliminata nel periodo a seguito della sua perdità di utilità.
Esempio: si acquista una macchina al costo di 100000 euro e si prevede che la sua vita utile sia di 5 anni, se la perdita di utilità è uguale per ogni periodo, la quota da cancellare ogni anno è 20000 euro.
Di solito alla fine della vita utile, il bene non ha valore; tuttavia se si prevede di rivenderlo, il prezzo incassato costituisce il valore di recupero, che come la vita utile è una stima.
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