domenica, ottobre 02, 2011

MANIFESTO DELLE IMPRESE: PENSIONI

Gli industriali ora dettano la manovra al Governo.

Vediamo in puntate le loro proposte e se sono valide.

Sulle pensioni, innanzitutto, propongono l'abolizione della pensione di anzianità per chi ha più di 62 anni.

Dicono che le pensioni delle donne nel privato devono subito essere portate a 65 anni.

Per loro il meccanismo di aggancio delle pensioni all'aspettativa di vita dovrebbe iniziare dal 2012.

Si chiede, infine, di eliminare tutti i regimi speciali.

Noi diciamo che sono tutte proposte sbagliate, che aggraveranno la situazione italiana.

I giovani che già non trovano lavoro finiranno per aumentare i loro anni di disoccupazione.

Per noi la pensione di anzianità è una conquista che non deve essere toccata.

Quarant'anni di lavoro sono già troppe per chi lavora in fabbrica, in catena di montaggio, fa l'insegnante o lavora in ospedale.

Per noi sono, al contrario,le pensioni degli uomini che debbono essere portate a 60 anni.

Il meccanismo dell'aspettativa di vita potrebbe essere un boomerang, poichè crediamo che la vita dei lavoratori diminuirà, grazie al peggioramento delle condizioni lavorative e di vita (http://petsalvatore.blogspot.com/2011/09/la-favola-dellallungamento-della-vita.html).

Il numero di pensioni erogate, poi, quest'anno è diminuito (http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/topnews/2011/10/01/visualizza_new.html_696405649.html).

L'inps se non si contano i soldi che da alle imprese è sempre stata in positivo e ora lo è anche considerando  questi soldi.

La disoccupazione giovanile è la più alte nei Paesi sviluppati e il numero degli inattivi aumenterebbe notevolmente tale dato (http://cambiamentoorg.blogspot.com/2011/06/i-giovani-inattivi-aumentano.html).

Far lavorare meno anni la gente permetterebbe un maggior introito per lo Stato, poichè pagherebbero le imposte due lavoratori al posto di uno.

Sono in contraddizione, poi, il mandare in pensione più tardi e l'aumento del numero delle ore di cassa integrazione, soprattutto di quella in deroga.

Crediamo, inoltre, che si raccimolerebbero più soldi eliminando le missioni all'estero e portando a casa i nostri militari. In tal modo eviteremmo anche di avere un maggior numero di immigrati, dovuti proprio al prolungamento delle guerre per la presenza di stranieri, che al posto di risolvere le controversie le aggravano.

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