La capitalizzazione di una società è data dal numero d’azioni quotate per il prezzo di mercato.
L’insieme delle capitalizzazioni di tutte le aziende quotate costituiscono la capitalizzazione dell’intero mercato.
Dividendo la capitalizzazione di una società per quella dell’intero mercato e moltiplicando per cento, si ottiene il peso relativo dell’azienda stessa.
Le società di un determinato mercato, con peso relativo maggiore, sono quelle più seguite dagli investitori esteri.
In Italia, le 40 aziende con la capitalizzazione maggiore formano l’indice S&P/mib.
Le seguenti 25 società (a media capitalizzazione) sono raggruppate nel midex.
Tutte le atre aziende sono a piccola capitalizzazione.
L’indice Mibtel ingloba tutte le società quotate.
Si consiglia di non acquistare aziende con capitalizzazione inferiore a 70 milioni d’euro, perché soggette a forti variazioni di prezzo soprattutto all’annuncio di notizie, che possono addirittura rivelarsi infondate.
E’ bene, inoltre, concentrarsi sulle società, più liquide vale a dire più facilmente vendibili, in pratica quelle che ogni giorno presentano un numero sufficientemente elevato di contratti.
Tra queste società, oltre a quelle del S&P/mib e del midex, figurano anche quelle del segmento Star.
Le aziende quotate allo Star devono garantire una certa liquidità, un flottante sufficiente, un’adeguata informazione societaria e particolari regole di comportamento.
Il flottante è dato dalla percentuale d’azioni effettivamente negoziabili in borsa.
Per completare il discorso, si può ricordare che, nella borsa italiana, esistono altri due indici: il Techstar, per le società tecnologiche con particolari caratteristiche, e l’All stars, che raggruppa le società dello Star e del Techstar.
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