giovedì, dicembre 22, 2005

LA COMPRAVENDITA DI TIM



Il mio terzo acquisto fu T.I.M.

Fu acquistata due mesi dopo le mie prime due azioni (il 17/12/2002) e con il mercato ancora in fase orso (= ribasso).

Acquistai 100 azioni al prezzo di 4,7 euro che con le spese faceva 480 euro.

Ne comprai una quantità vicina ai miei parametri perchè mi ero informato bene sul bilancio e sui fondamentali del titolo.

Non ne acquistai di più, perchè l'azione stava scendendo insieme all'indice generale.

Ero convinto che il trend a breve sarebbe cambiato.

Infatti tre mesi dopo l'indice generale cominciò a salire.

T.I.M. in un primo momento scese fino a 3.56 euro, ma non vendetti, perchè credevo, che dati i buoni fondamentali, prima o poi avrei avuto ragione.

Poi, cominciò a salire, ma lentamente, forse si aspettava la notizia che avrebbe dovuto venire.

Infine, fu annunciata un O.P.A.S. da parte di Telecom Italia al prezzo di 5,6 euro e l'azione salì vorticosamente per portarsi verso tale prezzo.

Naturalmente aderii all'offerta, anche se non ero d'accordo con l'operazione.

L'offerta, infatti, non fu fatta a favore dei piccoli risparmiatori, perchè in cambio di una delle migliori società quotate veniva data una società con molti debiti.

Considerate le possibilità e il guadagno ottenuto, anche se avevo preso in considerazione l'idea di tenere il titolo per molti anni, aderii.

Il guadagno netto fu del 20.78% (compreso i dividendi), mentre quello lordo (sottratte le spese di acquisto e gestione) fu del 18.96%.

Per le offerte pubbliche (O.P.A. o O.P.A.S.) non si hanno spese di vendita.

Naturalmente l'operazione non era tutta in contanti, così, mi rimasero sul groppone 7 azioni T.I.M. che diventarono 12 Telecom Italia.

Come mi comportai con il titolo?

Nell'acquisto bene perchè avevo scelto una delle migliori due azioni del listino principale.

Nella vendita, viste le possibilità, egregiamente perchè, in seguito, l'oggetto dello scambio perse valore.

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