venerdì, marzo 10, 2006

IL MERCATO ITALIANO




Il mercato italiano soffre dello stesso male che affligge quello americano: il forte debito pubblico.

La politica imposta della Banca Centrale Europea, di progressivo aumento dei tassi, aggraverà tale problema.

Ecco perchè anche se sono d'accordo con la maggior parte degli analisti che prevedono per i mercati europei ancora sei mesi di crescita, credo che per il mercato italiano ciò possa non verificarsi.

Le supposizioni di tali analisti si basano sul fatto che, alle due prime fasi di espansioni, dovrà seguire una fase di euforia e poi il mercato scenderà.

La fase di euforia, però, è subordinanata all'ingresso dei piccoli risparmiatori, quelli sprovveduti che in gergo si chiamano "parco buoi".

Credo che in Italia, con le difficoltà che le famiglie hanno per tirare avanti, sarà difficile che molte di queste persone abbiano i soldi per entrare in borsa.

Nel nostro Paese quindi si prospettano due scenari: il primo di crescita sostenuta fino alle prossime scadenze tecniche di metà settembre e il secondo di un'iniziale decrescita del mercato azionario in corrispondenza delle prossime scadenze di metà marzo.

Se si dovesse verificare il primo scenario, il mercato italiano dovrebbe fare meglio degli altri mercati europei. Tale mercato, in difficoltà, si comporterebbe come i titoli più scassati che di solito durante il mercato toro fanno meglio delle azioni migliori. Dopodichè, quando il mercato comincerà a scendere, sarà quello che soffrirà di più e anche pesantemente.

Se invece si dovesse verificare il secondo scenario, in un primo momento la discesa del mercato sarà lenta per poi scendere esponenzialmente.

Siccome non sappiamo come si comporterà tale mercato, comincerei a vendere tutti i titoli del S&P/40, ad eccezione di Snam Rete Gas, quelli del Techstar e tutti i titoli sottili.

Questi potrebbero essere sostituiti da opzioni call sulle azioni dello S&p/40. Il premio che pagheremo dovrà essere inteso come un'assicurazione contro il ribasso del mercato.

Terrei invece gran parte dei titoli dello Star e alcune società del Midex.

Ricordo che nei portafogli ETF (basso, medio e alto profilo di rischio) proposti nelle pagine del 9/12/2005, 4 e 13/01/2006 non è contemplato l'ETF sul mercato italiano.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mumble...chiariscimi meglio l'opzione call per defendersi da un mercato in ribasso...

PETRSALVATORE ha detto...

ho scritto che il mercato può andare in due direzioni. con un opzione call se il mercato scende paghiamo solo il premio, che deve essere visto come un'assicurazione, se sale otteremo guadagno dalla call. Nel primo caso la perdita sarebbe inferiore alla perdita ottenuta con il titolo in portafoglio e non avremo il patema di controllare giorno per giorno il grafico dell'azione.