venerdì, giugno 01, 2007

FONDO POSTE

Fondoposte è il fondo pensione dei dipendenti delle Poste Italiane.

Dal primo luglio 2007 sarà attivata la gestione multicomparto.

Per ora esiste un solo comparto.

La percentuale minima da versare al fondo è 36% per i lavoratori non ancora occupati al 28.04.1993, il 100% per gli altri.

Bisogna versare l'1% della retribuzione per avere un pari contributo da parte dell'azienda.

I fondi che verrranno attivati sono il bilanciato e il garantito.

I costi sono:
- 5 euro all'adesione;
- 17 euro annuali;
- 0.12-0.13% per il comparto garantito e 0.13-0.15% per quello garantito;
- 0.025% per la Banca depositaria.

L'unico comparto sino ad ora esistente ad un anno ha fatto leggermente meglio del tfr.

Il consiglio per ora è NON ADERIRE al fondo e mantenere il tfr in azienda; qualora vi fosse un forte calo delle borse e venisse attivato un comparto azionario, tra due anni rivaluteremo l'ingresso nel fondo. Ricordiamoci che per aderire c'è sempre tempo, mentre chi aderisce non può più tornare indietro.

L'importante è decidere con l'apposito modulo e non ricadere nel silenzio-assenso.

8 commenti:

salvio ha detto...

Come mai consigli di non aderire? Pensi che in vantaggi fiscali ora in essere possano svanire in futuro? Il contributo datoriale, che incrementa la quota versata di un circa 10% rispetto al TFR, non sia abbastanza attrattivo?

http://etf-italia.blogspot.com/

PETRSALVATORE ha detto...

Penso che i fondi pensione siano solo un vantaggio per chi li gestisce. Costi, probabilità di performance negative, possibilità di fallimento mi fanno pendere la bilancia sempre verso il tfr che ha un rendimento garantito senza spese. il tfr, poi, viene preso tutto al termine della vita lavorativa. Il gioco vale la candela solo dopo un forte ribasso delle borse che probabilmente a breve ci sarà e se si sceglie un fondo pensione azionario.

Anonimo ha detto...

Ciao, sto cercando informazioni riguardo il fondoposte ed ho parecchi dubbi su un quesito.

Avevo capito che l’art. 14 del D.Lgs. 252/2005 comma 6 garantiva il diritto di ogni lavoratore, di aderire ad un fondo chiuso (se idoneo) e successivamente di cambiare fondo (ad esempio trasferirsi con un fondo aperto).

Come mai affermi che chi sceglie il fondoposte, poi non potra' piu' lasciarlo?

Ti ringrazio per l'aiuto!
Riccardo

PETRSALVATORE ha detto...

Non afffermo che non può più lasciare il Fondoposte, ma che non può più tornare la tfr.

Anonimo ha detto...

Son proprio contento di non aver aderito al fondo poste..
Tendezialmente ( non sono un analista finaziario) tendo sempre a fare il contrario di quello che "consigliano " i sindacati (delle poste).
Grazie di aver fugato i miei ( pochi ) dubbi.. :)
-un postale-

Anonimo ha detto...

salve, sono un postale di trento e posso fornire almeno un motivo per non aderire al fondo poste; la mancanza di fiducia verso chi "comanda" all'interno del fondo. mi spiego; avendo avuto una migliore offerta da parte di un altro gestore avevo scelto di propendere per quest'ultimo anziché al fondo aziendale. quasi nessun problema all'inizio; poi controllando la busta paga vedevo che le trattenute venivano fatte regolarmente e quindi tutto doveva essere normale.
tutto normale? la mia esperienza quasi trentennale dell'ambiente postale mi ha portato a verificare il tutto il mese scorso (febbraio 2008, oltre 7 mesi dopo la sottoscrizione e l'entrata in vigore del nuovo sistema)e mi sono accorto che nonostante le trattenute effettuate regolarmente , altrettanto non era stato fatto con il passaggio successivo, l'accreditamento delle quote sul conto presso il gestore del MIO tfr. a tuttoggi il mio conto è VUOTO; e come il mio anche quello di tanti altri che come il sottoscritto hanno optato liberamente per altri gestori; eccettuati quelli che hanno sottoscritto con MEDIOLANUM. (strano solo Mediolanum! poi mi ritorna in mente quella storiellina di qualche anno fa, al tempo del precedente governo, quando girava voce che il gruppo assicurativo del presidente del consiglio di allora avrebbe dovuto entrare nella gestione degli uffici postali,...piazzando oltre ai normali prodotti postali, anche prodotti del colosso assicurativo privato di cui sopra, e via dicendo...). Storielline??
tornando al dunque, mi informo ulteriormente, ma con zero risultati, nel senso che tutti gli addetti (da quelli di trento, a quelli di mestre,...)non mi hanno saputo dare una risposta se non quella di aspettare, aspettare, aspettare. beh! credo che chiunque si sarebbe stufato nelle mie condizioni; non è per la cifra in sè, ma per quanto riguarda la fiducia, che il tuo ente poste ti richiede quando svolgi il tuo lavoro, ma che altrettanto non corrisponde nei tuoi confronti in situazioni come questa. e se fossero stati 50.000 euro? allora ci sarebbero potuti stare anche eventuali mancati guadagni. di certo so che almeno il mio gestore sta attuando le procedure per mettere in "mora" ente poste. chi vuole rispondere può farlo o anche contattarmi: net02847@cr-surfing.net

Anonimo ha detto...

Gentilissimo,
sono un dipendente postale e ho optato per il fondoposte. Pochissimi giorni fa mi è pervenuta una comunicazione in cui mi si chiede di scegliere tra il comparto garantito e quello bilanciato. Qualche consiglio?

Tu dici che se le borse scendono conviene il bilanciato...puoi spiegare il meccanismo?

Grazie mille!!!

PETRSALVATORE ha detto...

Io dico che è si può aderire ad un fondo pensione che ha un comparto azionario solo dopo una grossa caduta delle borse, altrimenti è meglio mantenere il tfr.
Il comparto bilanciata è meno rischioso di uno azionario, ma molto più rischioso del garantito. La scelta dipende dal tuo profilo di rischio.