giovedì, luglio 03, 2008

LE SPESE DEI FONDI COMUNI E DEGLI ETF

I fondi comuni possono avere spese di entrata ed uscita, che i fondi etf non hanno.

Sia le prime che le seconde possono essere fisse o calcolate in percentuale, per quelle di entrata è calcolata sul capitale e possono diminuire con la somma investita, mentre per quelle di uscita possono diminuire con l'aumentare della durata dell'investimento.

Esistono, poi, le commissione di gestione, che sono, in genere, molto superiori a quelle degli etf.

Possono avere delle commissioni di incentivo, se il fondo rende più del benchmark, che gli etf, per loro natura, non hanno.

Entrambi, infine, sono soggetti ad un imposta del 12.5%.

Si chiude con questo post il primo blocco di 38 pagine. Da settimana prossima cominciamo con un nuovo blocco, sempre suddiviso come da voi deciso: 11 posts sugli etf, 10 sulle azioni, 5 su consigli considerazioni, 4 sui fondi, 3 sull'analisi fondamentale, 2 sull'analisi tecnica, 1 sui mercati, 1 sulle opzioni e 1 su altro. Proseguiremo in questo modo per un anno, poi, rifaremo il sondaggio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Giusto una domanda sugli ETF e sui fondi.
Fino ad ora (ora non ne ho più) ho trattato con Fondi Azionari della JPM (tanto per fare un' esempio).
Ebbene Morningstar (ma prima ancora JPN) dichiara un NAV come quotazione che presuppongo sia legato al valore delle azioni possedute dal fondo meno le spese il tutto fratto il numero di quote.
Quando io volevo rivendere le quote non devo aspettare che ci fosse un'altra persona che volesse comprarle ma era il fondo stesso che se le riprendeva.
Aspettavo una settimana tra chiedi alla banca che chiede al fondo, ecc. Ma di fatto non avevo il problema della non liquidità del titolo.
Sin qui è corretto?

Ebbene con gli ETF il mio promotore mi ha detto che non è così.
Se io oggi comprassi il bellissimo ETF Crude Oil (tanto per fare un' esempio) e domani crolla è vero che lo vendo come se fosse un'azione ma sul book dovrei trovare un "mio pari" che voglia scommettere il rimbalzo e che se le acquisti. L'emittente dell'ETF non è tenuta a ricomprarsele.


Pongo così a te la domanda:
Con gli ETF ho un problema maggiore di illiquidità rispendo ad una quota di un fondo?

Sicuramente qualche cosa che ho detto è errata perché se cos1i non fosse. Il Valore di un "azione" emessa da un ETF sarebbe legato non solo al valore del sottostante ma agli umori del Mr Market che detiene azioni di quell'`ETF, arrivando così all'assurdo che il valore del sottostante sale (es. il prezzo del petrolio) ma il valore dell' ETF scende perché chi lo detiene ha deciso di portare a casa il GAIN.

Anonimo ha detto...

Scusate gli errori di grammatica ma rileggere il testo scritto in una finestrella e' proprio scomodo.

PETRSALVATORE ha detto...

Si ma in una settimama il compratore lo trovi e poi di solito si scelgono gli etf più liquidi. Gli errori di ortograafia? nei commenti ne faccio a migliaia.

Anonimo ha detto...

per Salvatore
ne approfitto visto che si parla di fondi, d'accordo che la pessima gestione della maggior parte non ne giustifica il costo e il relativo acquisto, ma ce ne sono alcuni (pochi)che nel corso degli anni hanno ampiamente battuto l'indice di riferimento (ad es. i Carmignac o BLF Global Allocation tanto per citarne alcuni)
Gradirei un tuo parere:-)
ciao
Alex

PETRSALVATORE ha detto...

Sono d'accordo con te sono pochi