L'Eps o Utile per azioni o Earning per Share misura in valore assoluto la redditività del capitale investito per ogni azione e, quindi, determina l'utile spettante ad ogni azione.
E' usato al posto del Roe.
E' pari all'utile operativo diviso al numero di azioni in circolazione.
Il numeratore si ottiene togliendo dall'utile netto il dividendo pagato per le azioni di risparmio, privilegiate e a voto limitato.
Al denominatore vi stanno le azioni in circolazioni e, quindi, sono incluse le azioni ordinarie e i titoli (warrant, obbligazioni convertibili, diritti di opzione) che danno diritto ad azioni ordinarie, mentre sono escluse le azioni detenute dalla società stessa.
Questo è il 27° post, il secondo sull'analisi fondamentale.
Due anni fa parlammo: del mercato italiano e cominciavamo a mettere in guardia da un possibile ribasso dei mercati; dei fondi comuni e continuammo a sostenere che sono meglio gli etf, dicemmo anche che, se proprio se ne voleva acquistare uno, consigliavamo bipiemme mix acc perchè era un fondo bilanciato e non esistevano etf di questo tipo, aveva commissioni inferiori alla concorrenza e permetteva di investire anche piccole cifre (in 8 trimestri, pari a due anni ha perso solo il 5.99% con tutto quello che è succcesso); non consigliammo i fondi etf Italia e facemmo bene, perchè sono crollati; acquistammo Ipi nel portafoglio Salvatore, che è stato uno dei pochi titoli rivenduti in perdita (-14.17%); consigliammo l'opa Gasplus, che è stato uno dei pochi titoli a non perdere molto in questi due anni; consigliammo l'etf dax che poi rivendemmo a novembre 2007 con un ottimo guadagno.
Nessun commento:
Posta un commento