Ci siamo concentrati sui famosi PIIGS.
La Grecia è al secondo posto dopo l'Islanda, il Portogallo e la Spagna al 4° e 5° posto dopo l'Ungheria, l'Irlanda è al settimo posto dopo la Lettonia e l'Italia è al 15° posto.
In questa classifica si dà, però, molta importanza al rating (21%) che sappiamo peggiora dopo che la frittata è fatta e noi lo elimineremmo dal calcolo (la Spagna è AA+, l'Irlanda è AA, il Portogallo e L'Italia sono A+ e la Grecia è BBB+).
Si da importanza ai Cds (11%) che variano con le notizie.
Si tengono in molta considerazione altri fattori come il private sector credit.
Per noi bisognerebbe guardare per il 50% al government debt, per il 30% al current government debt e per il 20% al potential GDP growth.
In questo modo la classifica cambierebbe di parecchio.
Probabilmente la Grecia sarebbe al primo posto anche prima dell'Islanda.
Il Portogallo sarebbe al terzo posto.
Continuando con i PIIGS e non considerando le altre nazioni, l'Italia si piazzerebbe dietro al Portogallo e a seguire ci sarebbero Irlanda e Spagna.
Per quanto riguarda l'Italia ciò che ci preoccupa è la crescita del debito pubblico, che secondo questa tabella, nel 2009 è al 123%, in netto peggioramento rispetto all'anno precedente.
In questa classifica che si ferma alle prime 30 posizioni, solo il Giappone ha un debito pubblico peggiore di quello italiano.
Nella classifica non compaiono la disoccupazione, o meglio l'occupazione, il numero delle persone precarie, che probabilmente sconvolgerebbero ancora di più questa classifica.
8 commenti:
Ciao Salvatore, scusa in anticipo la divagazione rispetto al post che ospita il mio commento ma avevo una curiosità da sottoporti.
Ho venduto nei giorni scorsi in preda ad un raptus il Fondo Etf I shares Corporate Eur Bonds con distribuzione dividendi trimestrali che mi aveva dato buone soddisfazioni e mi domandavo se mi avessero dato il rateo del dividendo maturato da novembre fino ad oggi o se avessi fatto meglio ad aspettare lo stacco del medesimo prima di venderlo.
Grazie
Enrico
Mi permetto di indicarti un interessante argomento che potresti approfondire sul blog.
Situazione economico/finanziaria emittenti ETF.
Possibili rischi per chi compra etf:
emittente
sottostante
controparte (swap)
- e cosa cambia, quando si decide di vendere non influisce il dividendo, il dividendo è importante nel lungo periodo;
- per noi rischi non ce ne sono per gli etf, ci potrebbero essere dei rischi per gli etc che investono in futures.
Beh non e' proprio vero, diciamo che per alcuni etf con sottostante reale tipo ishares, e in funzione della normativa vigente che prevede un 10% di rischio su determinati prodotti il rischio sembrerebbe minimo......mentre con sottostanti legati a swap....
Sempre confermato il minimo di marzo, o e' gia stato raggiunto con le quotazioni di una settimana fa?
ciao
Ciao Salvatore, una informazione. Quando un etf distribuisce i dividende (per esempio il 15 maggio di ogni anno) se io lo compro il 10 maggio mi verrà pagato l'intero dividendo o solo la parte del periodo in cui lo ho avuto in possesso? E il prezzo ne risente? Grazie.
- abbiamo già detto che esiste un solo etf che può fallire al 10% attualmente in Italia, ma per il 90% no, gli altri hanno gestioni separate, mentre per gli etc sui futures il discorso è diverso e sono soggetti al rischio emittente;
- si ti viene dato tutto il dividendo che ovviamente viene staccato dal prezzo dell'etf e, quindi, l'etf varrà il giorno dopo lo stacco il prezzo del giorno precedente meno il dividendo, ecco perchè non ha senso il dividendo in ottica di breve, ma solo di lungo periodo.
Cosa succederebbe all'ETF euromots 1-3 o 3-5 in caso di fallimento dei piigs????????????
vedi articolo seguente
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