venerdì, febbraio 17, 2006

IL MERCATO AMERICANO



Ecco cosa pensiamo del mercato Statunitense.

La maggior parte delle società ha presentato dei dati di bilancio positivi e molte hanno battuto le stime degli analisti (una buona parte, però, grazie all’acquisto di azioni proprie).

Riteniamo, tuttavia, che il mercato americano risentirà notevolmente del forte debito pubblico.

Una volta, il debito non era un problema, perché essendoci una sola moneta forte (il dollaro) anche con i deficit gemelli, tutti si rifugiavano in essa.

Oggi esiste l’euro.

L’euro è forte proprio grazie alle politiche restrittive, tanto osteggiate, imposte dal trattato di Maastricht.

Dato che l’euro è più forte del dollaro, tutti cercano di vendere dollari e comprare euro.

Soprattutto la Cina sta vendendo dollari, ma lo deve fare lentamente, altrimenti provocherebbe un crollo di tale moneta con delle perdite in conto capitale.

Tanto è vero che quando sono stato in Cina, Bush era in visita ufficiale a Pechino e i cinesi dicevano che era venuto a piangere.

Ecco perché non riteniamo un buon investimento, comprare fondi comuni area U.S.A.

In questo mercato, più che negli altri, bisogna scegliere solo le migliori società, cioè fare stock picking.

Nei portafogli da noi proposti nei precedenti post, gli ETF sul mercato U.S.A. o non sono presenti o sono presenti in quantità inferiore a quelli del mercato europeo, pur avendo il primo una capitalizzazione nettamente superiore al secondo.

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